domenica 5 febbraio 2012

Rodolfo Cimino - 1961 - Zio Paperone in: Brividi all'Equatore

 La raccolta dei dati sulle storie concepite dal Maestro veneziano Rodolfo Cimino nasce come una simpatica idea di un - appunto - archivio con l'aiuto del quale destreggiarsi nell'immenso corpus di questo autore, in cui le piacevoli sorprese non mancano mai
FPr



                                                                  1961


ZIO PAPERONE IN:
BRIVIDI ALL'EQUATORE
  
 

                                                                                                                                                                      
                                                                                                                                                             
Disegni di LUCIANO GATTO; TL 283 (30/4). Tav: 31; col-b/n.
Pers: Zio Paperone; Paperino; Qui Quo Qua; Banda Bassotti; Jacinto Pesos e i suoi esperti.
Rist: AR 599
[con copertina di GIUSEPPE PEREGO dedicatale](1/5/1966)[col-b/n]; CWDNS 52/PAPERONE E LA CACCIA AI DOLLARI (4/1981)[col-b/n]; GC 212[come storia Superstar](7/2004)[col-b/n]. E' inoltre scaricabile (nella versione d'esordio) dal sito di LUCIANO GATTO.
Art: RODOLFO CIMINO[I DISNEY ITALIANI](10/1990)[piccolo trafiletto dell'indice di ALBERTO BECATTINI; la storia è menzionata come ZIO PAPERONE IN 'BRIVIDO ALL'EQUATORE']; GEMME ESTIVE[GC 212](7/2005)[art. - forse di LUCA BOSCHI - di presentazione alle storie Superstar]; UN ANNO IN PRIMA PAGINA[TOS 1961](27/6/2005)[cronologia - ad opera di MASSIMO MARCONI, dei numeri di TL del 1961]; CIMINO: UN MAESTRO VENEZIANO A NAPOLI[TOS 1965](25/7/2005)[art. di LUCA BOSCHI]; "LA SCRIVO, LA INCHIOSTRO..." - LO STRANO CASO DEL VISIR DI PAPATOA[MD 31](1/2006)[art. di LUCA BOSCHI]; DALLE CHINE... AI TAPIRLONGHI[MD 35](1/2008)[art. di cui nel volume non è riportato l'autore]; RODOLFO CIMINO, INVENTORE DI STORIE[MD 35](1/2008)[art. di ALBERTO BECATTINI]; DA VENEZIA A PACIFICUS[TESD 1](1/2009)[art. di LUCA BOSCHI].

 
 




Tredicesima avventura disneyana disegnata da LUCIANO GATTO, è una delle storie più o meno caratteristiche del primo periodo ciminiano, in cui, al posto dell'avventura pura, CIMINO insiste e incentra massicciamente l'azione sulle macchinazioni della Banda Bassotti ai danni di Paperon De' Paperoni. Questa storia per certi versi infatti annuncia il filone ciminiano prettamente investigativo condotto dagli ineffabili Qui Quo Qua. Nel caso dei BRIVIDI ALL'EQUATORE l'ambientazione è esotica, ma le caratteristiche che ho citato si trovano - ancora più insistite - in storie meno "esotiche" come PAPERINO E L'OPERAZIONE "DIECIMILA" o in PAPERINO E LE TROMBE DI GERICO, ambientate all'interno del deposito di Paperone, o in PAPERINO E LA VERNICE INVISIBILE (1961). In queste prime storie lo stile introspettivo di CIMINO non è naturalmente quello definitivo.
In BRIVIDI ALL'EQUATORE Paperone non partecipa attivamente all'azione; Paperino - caratterizzato come in quel periodo facevano sia CIMINO, sia altri autori - ha, portato all'eccesso, il ruolo dell'imperterrito combinaguai e dell'irrecuperabile fanfarone che agisce in maniera sproporzionatamente avventata e troppo poco soppesata; ma Qui Quo Qua saranno i soli (come nelle altre storie ciminiane di questo periodo) a risolvere il guaio che affligge la baia di Paperone, rigirando a vantaggio dello Zione persino la catastrofe provocata da Paperino.
In questa storia Zio Paperone possiede la costa - pare - nord dell'Isola di Halmahera (isola che esiste veramente, la maggiore dell'arcipelago delle Molucche, chiamata anche Jilolo o Gilolo), "la perla delle Molucche, la patria dei garofani e dei manghi", (allora le Molucche, conosciute nel resto del mondo come "isole delle spezie", erano ancora un'unica provincia indonesiana, mentre adesso son divise in 2 province), in cui ha impiantato una rete di alberghi che prospera per merito del tepore delle acque della baia; situazione differente vive il proprietario della costa sud dell'isola con relativi alberghi, il miliardario messicaneggiante (con tanto di sombrero) Jacinto Pesos (un personaggio un po' di routine mai più ripreso), il quale prende a cuore l'idea di far abbattere la crisi sulla zona di proprietà dello Zione. Per far questo si serve della collaborazione dei Bassotti (che tutto sommato nella storia compaiono poco), che, col loro speciale apparecchio sottomarino - fornito di sega - trasportano ghiaccio dal Polo alla costa paperoniana di Halmahera, in modo da far abbassare la temperatura dell'acqua nella baia di Paperone e far riversare i clienti di quest'ultimo negli alberghi di Pesos
Da notare che, all'inizio - vedi sopra - Paperone si trova in un ufficio, ma non ci è dato sapere se sia il suo deposito o una delle sue tante abitazioni; comunque compaiono i consueti mucchi di denaro.
 
Qui sopra, il sottomarino dei Bassotti (notare le scritte). Il battello di Paperone - utilizzato dai nipoti per le indagini - si chiama "Paloma".  
 
Qui sotto, il risoluto confinante di Paperone, Jacinto Pesos. Per invogliare i suoi esperti a trovargli metodi per neutralizzare Paperone, si serve di una tigre. Da notare la scritta "1 peseta" sulla scrivania di Pesos contrapposta al "1 dollar" su quella di Paperone. Ma la peseta è la moneta di Spagna e Andorra, mentre quella messicana dovrebbe essere il "peso", come suggerisce anche il cognome di Jacinto.
 
 
 
Notevoli - e qui sotto è possibile ammirarne una - sono le visioni "beate" di Paperone in cui il suo fastidioso nemico si trova nelle condizioni peggiori, mentre Paperino architetta una delle sue solite pensate,accompagnate da una smisurata dose di orgoglio..

                                                                                                                                                                                              I numeri che appaiono nei cartelli dei Bassotti (che in questa storia sono in 3) sono: 31-616 e altri 2 di cui non si intravedono tutte le cifre: 72-32(...) e (...)6-15.
Ricordando il Premio Papersera 2007 - consegnato a CIMINO ancor prima che compisse 80 anni - LUCIANO GATTO (premiato nella stessa occasione in qualità di diegnatore dell'anno) ha inserito nel suo sito le pagine di ZIO PAPERONE IN: BRIVIDI ALL'EQUATORE [link(è qui che me la sono procurata per la prima volta), indicandola come "la prima storia scritta da Rodolfo Cimino", ma sappiamo che la faccenda è abbastanza controversa: questa stessa storia, per ammissione di CIMINO, è stata scritta dopo PAPERINO E IL CANE DOLLAROSUS[vedi piu giù](che lui indica come sua prima sceneggiatura), tuttavia è stata pubblicata prima.
Da ricordare, infine, che Cimino non ha scritto la sceneggiatura di questa storia in collaborazione con la compianta ELISA PENNA: quest'ultima si è limitata all'editing., come anche nelle altre storie del periodo attribuite per anni a una presunta collaborazione CIMINO-PENNA (è una notizia comunicatami personalmente da LUCA BOSCHI, anche se già pubblicata su FUMO DI CHINA 171).
Riguardo le possibili censure e/o modifiche d'ogni sorta apportate a questa storia nelle varie ristampe, non so niente, dato che la versione della storia che posseggo è appunto quella originale. Qualora incorrerò in qualcuna di queste modifiche (ma è più probabile che mi siano riferite da qualcun altro) lo segnalerò subito.

Frasi peculiari: 

Zio Paperone: O dolce mia Halmahera

                           a te viene chi spera
                          di ritemprare la mente                        
                          fra il verde e la brughiera... Ah! Mi sento poeta!Zio Paperone ai nipoti: Sono in vena di grandezze, oggi! Su, non abbiate timore! Se avete fame, andate pure in cucina e preparatevi quanti panini di pane volete!                                
                                                             


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